di Costanza Demaestri
Sorry Baby
“Killing eve” è una dark comedy con elementi di thriller psicologico trasmessa dal 2018 da BBC America basata sui romanzi di Luke Jeggins che annovera tra i suoi ideatori Phoebe Waller Bridge, Flaebag dell’omonima serie tv.

Questo gioiello seriale vede come protagoniste due donne apparentemente diverse ma dotate di personalità molte forti: Eve Polastri, una brillante ma annoiata impiegata dell’MI5 desiderosa di partecipare al lavoro sul campo e Villanelle, un’imprevedibile, volubile serial killer, amante del lusso e dallo stile unico, a volte teatrale, che lavora per una misteriosa organizzazione. Le loro strade si incrociano quando ad Eve viene affidata il compito di trovare Villanelle.
Da ogni puntata emergono l’attrazione e la profonda ossessione che provano l’una nei confronti dell’altra, e che diventeranno sempre più forti.
Vengono analizzate molto bene le personalità delle due protagoniste.
Villanelle è una psicopatica, bugiarda patologica, priva di empatia e di paura, amorale, spietata, poliglotta, ma anche giocosa e dotata di un macabro senso dell’umorismo.

Adora il suo lavoro (uccidere) e ogni volta vuole rendere l’omicidio particolare per evitare la noia e per attirare l’attenzione. È interessante il rapporto che la ragazza instaura con il suo “supervisore” Konstantin, l’unico che sembra conoscerla davvero. Non si può parlare di Villanelle senza menzionare i suoi abiti, alcuni memorabili come quello di tulle rosa o il pigiama coi fumetti.
Eve, al contrario, è sposata con un insegnate ma si sente soffocata dalla routine quotidiana; indagando su Villanelle e l’organizzazione per cui lavora riesce ad uscire dalla sua vita normale ma questo la cambierà.

“Killing Eve” ha conquistato molti spettatori grazie a una sceneggiatura brillante, dialoghi avvincenti, alle ambientazioni (vediamo molte città europee nel corso della serie) e soprattutto grazie al rapporto ambiguo, per niente semplice da definire, che si crea tra le due.
Da sottolineare le incredibili interpretazioni di Sandra OH e Jodie Comer, che mette in mostra la sua grande capacità di riprodurre accenti delle varie lingue.
Personalmente ho adorato le due stagioni trasmesse fino a questo momento per la trama, per le incredibili interpretazioni delle attrici e per l’originale mix di thriller psicologico e commedia.
In definitiva, guardatela!